domenica 31 luglio 2016

Presentazione all'Istituto Valdese di Riesi

Sabato 30 luglio alle ore 19 presso l'Istituto Valdese di Riesi (CL) si è svolta la presentazione di "Pane Amaro" del Prof. Salvatore Nicosia e "Vittorio De Seta il poeta della verità" di Franco Blandi. Entrambi di Navarra Editore.



Nell'ambito della stagione di eventi organizzata dal Servizio Cristiano e dalla Chiesa Valdese di Riesi (CL), con la collaborazione logistica dell'Associazione Patio 65, il 30 luglio alle ore 19.00 Salvatore Nicosia presenterà "Pane Amaro", presso il cortile della Chiesa Valdese, in via Faraci. L'evento sarà arricchito dalla mostra allestita dall'Istituto Gramsci Siciliano sulla vita contadina e sulla coltivazione del grano nei latifondi siciliani e dalla proiezione del documentario di Vittorio De Seta dedicato alla raccolta del grano in Sicilia; la proiezione verrà accompagnata dall'intervento di Franco Blandi, autore di "Vittorio De Seta - Il poeta della verità". Al termine dell'incontro verrà offerto un piccolo rinfresco.



PANE AMARO. La coltivazione del frumento nei latifondi della Sicilia interna



di Salvatore Nicosia


L'analisi approfondita e ragionata di un legame lungo migliaia di anni: quello tra la terra e chi la cura e ne ricava nutrimento. Partendo dall'osservazione minuziosa della coltivazione tradizionale, quindi priva di macchine agricole, del frumento in Sicilia, l'autore espone con chiarezza la travagliata storia di un angolo d'Italia in cui i rapporti sociali di produzione sono rimasti attardati fino a tempi relativamente recenti.

Con il supporto di un ampio catalogo di immagini, Salvatore Nicosia parte dalle pitture egiziane del III-II millennio a. C. per arrivare al dopoguerra in Sicilia, ai flussi migratori verso il Nord Italia e alla difficile e complessa diffusione dei mezzi meccanici nelle campagne della Sicilia interna.

La lente dell'autore è posta sulla fase terminale di una storia lunga secoli: quella dell'affermazione dell'uomo dal lavoro manuale, dalla fatica e dalla subordinazione, dallo sforzo atavico di ricavare cibo e vita dalla terra.

Il libro è realizzato in collaborazione con l'Istituto Gramsci Siciliano.

Salvatore Nicosia è professore emerito nell'Università di Palermo, dove ha insegnato per quarant'anni Lingua e letteratura greca. Ha pubblicato Elio Aristide, Discorsi sacri (Adelphi, Milano 1984), Il segno e la memoria. Iscrizioni funebri della Grecia antica (Sellerio, Palermo 1992), Ulisse nel tempo. La metafora infinitaMarsilio, (Venezia 2013) Ephemeris. Scritti effimeri (Rubbettino, Soveria Mannelli 2013).

Con questa indagine sulla coltivazione del frumento nei latifondi della Sicilia interna l'autore ha voluto sciogliere un debito nei confronti di luoghi, uomini, animali, piante, atti, parole, gesti, che hanno riempito la sua infanzia e accompagnato la vita intera.




VITTORIO DE SETA. Il poeta della verità



di Franco Blandi


Dall’incontro tra due siciliani illustri, Vittorio De Seta e Vincenzo Consolo, prende l’avvio questo viaggio nel cinema e nell’intimità del grande maestro De Seta, universalmente considerato il padre del cinema documentario italiano. Un viaggio che procede indagando soprattutto tra le opere del regista che hanno contribuito a dare dignità agli ultimi, ai dimenticati, a coloro i quali, nella loro semplicità e bellezza, sono stati portatori di altissimi valori. All’immagine stereotipata di uomo schivo e isolato, si contrappone quella di un uomo disponibile all’incontro e al racconto senza reticenze. La voce del protagonista accompagna questo viaggio alla scoperta di un De Seta non solo celebrato, ma anche intimo, "poeta della verità", come Consolo lo definì, e come questo lavoro di ricerca lo ricorda.

Al libro è allegato un dvd contenente il film documentario "Détour De Seta", di Salvo Cuccia, contenuti extra e una selezione di interventi e interviste di Vittorio De Seta, curate da Franco Blandi.


Franco Blandi, nato a S. Agata di Militello (ME) è esperto di arti visive, fotografo, videomaker, documentarista e scrittore. Si è laureato in Scienze dello Spettacolo e delle produzioni Multimediali (Fotografia, cinema, teatro e televisione). Laureato inoltre in Scienze dell'Educazione e della Formazione e specializzato in informatica presso l'Università della Calabria, è Direttore di un Centro di Formazione dove insegna materie informatiche, tecnologie multimediali, fotografia e video. É direttore artistico della rassegna “Nebrodi in corto Doc”, presidente dell'Associazione URIOS, culture, arti, solidarietà. É stato componente della direzione artistica dell'AIFF (Acquedolci Independent Film Festival).

Galleria fotografica









Rassegna stampa evento Riesi (CL)



lunedì 25 luglio 2016

Presentazione al Festival SiciliAmbiente di San Vito Lo Capo

Domenica 24 luglio 2016, alle ore 20 nel Giardino di Palazzo La Porta, si è svolta una nuova presentazione del libro "Vittorio De Seta, il poeta della verità", nell'ambito del Festival Sicilia Ambiente di San Vito Lo Capo diretto da Antonio Bellia.


Galleria fotografica e video















Il programma del Festiva SiciliAmbiente 2016


sabato 16 luglio 2016

Recensione di Ilaria Guidantoni su Saltinaria

Ilaria Guidantoni su Saltinaria recensisce il libro "Vittorio De Seta. Il poeta della verità" di Franco Blandi (Navarra Editore )







Un libro complesso, ampio, articolato con una parte di documenti e video: non tanto la biografia di un regista, soprattutto documentarista, né un libro che parla di cinema ma un testo che attraverso la storia e lo sguardo, la sofferenza di Vittorio De Seta, ci racconta il cinema tra gli anni ’50 e ’80-’90, il mondo popolare del Sud Italia che scompare, si deforma e la visione cinematografica come approccio poetico alla vita.


Leggendo la biografia del suo autore si comprende la densità e la specificità di alcune tematiche legate alla cinematografia e insieme l’ampiezza di respiro che rende il libro ad un tempo un documento storico, un testo da consultare, quasi un romanzo storico e sociale da leggere, ma anche un possibile testo per addetti ai lavori, critici, studenti. Pur impegnativo e strutturato è una lettura piacevole, scorrevole e ben organizzato, senza ridondanza a testimonianza di un autore che non ha solo raccolto molto materiale e studiato a lungo le tematiche delle quali parla ma le ha metabolizzate rendendole fluidi e godibili senza diventare un saggio. Insomma come se avesse assimilato la lezione di De Seta. E’ certamente riuscito nell’intento di rendere il documentario non un’arte minore del cinema, com’è sempre stato considerato in Italia, a differenza della Francia e dell’Inghilterra, ma una fotografia della realtà che si racconta con poesia, in estrema sintesi e densità, talora violenza, in una complessità intrecciata che è un po’ come la vita. Una visione sicuramente lontana dall’idea del documentario freddo e un po’ noioso, testo per immagini da studiosi e giornalisti. E’ difficile parlare di questo libro perché si rischia di farne il riassunto oppure di tralasciare delle parti importanti. Il racconto prende avvio dall’incontro tra due siciliani illustri – Vittorio De Seta e Vincenzo Consolo – per condurci in un viaggio nel cinema e nell’intimità del grande maestro De Seta, universalmente considerato il padre del cinema documentario italiano forse mi permetto di dire non così noto ai più, probabilmente per il suo carattere schivo, non solo nell’atteggiamento ma nella sostanza di un’esistenza al di fuori dei salotti e del pensiero ideologico; neppure ribelle e trasgressivo tanto da farsi notare.


E’ il 14 dicembre del 2008 quando due siciliani si trovano a discutere di Sicilia, di cinema, di documentari, di letteratura e molto altro. Due siciliani che, utilizzando strumenti differenti, hanno dedicato alla Sicilia la parte preponderante della loro produzione artistica e letteraria. Si tratta di Vittorio De Seta, classe 1923, palermitano di nascita, autore e regista, maestro del documentario quasi suo malgrado, e di Vincenzo Consolo, classe 1933, nato a Sant'Agata Militello, in provincia di Messina, scrittore e saggista, maestro della letteratura.

Dall'incontro tra questi due siciliani, da poco scomparsi, prende spunto questo viaggio nel mondo di Vittorio De Seta (morto nel 2011), realizzato da Franco Blandi. Vittorio De Seta, figlio di un ambiente privilegiato cresce come un rampollo a Palermo dove la famiglia si era trasferita perché il nonno era diventato Prefetto. Questa sua condizione gli genererà non pochi problemi e all’inizio una visione distorta della realtà sociale, o comunque filtrata dalla propria condizione privilegiata. La sua vita professionale, al di là degli Studi in Architettura, sarà dedicata agli ultimi, agli umiliati, agli emarginati con un’attenzione specifica all’emigrazione e della scuola dei figli degli ultimi. Il suo mondo di riferimento attraverso una produzione intensa ma contenuta sarà focalizzata sul Sud e su un mondo che aveva intuito sarebbe scomparso, resistendo qua e là con strenui tentativi mentre la cultura popolare intatta da secoli sarebbe stata falciata da quello che Pasolini chiamava uno sviluppo senza progresso. La sua attenzione è tutta sulla Sicilia, tra agricoltori, pescatori di tonni e pesce spada, minatori; poi sulla Sardegna e sui suoi pastori, quindi nell’ultima parte della sua vita sulla Calabria e sulla constatazione di una cultura umile ma profonda e di linguaggi in via d’estinzione. L’autore tiene per altro a precisare che la sua posizione non fu mai ideologica e forse per questo non vincente, non riconosciuta in termini di successo e denaro, come l’adesione al Partito Comunista, una scelta soprattutto emotiva e del cuore. Così il suo ritiro in Calabria non fu un ritiro dal mondo ma dal palcoscenico, quello romano dove dopo la morte della moglie alla quale era profondamente legato, non poteva più frequentare. L’analisi di Franco Blandi spazia dalla fotografia dell’uomo, vittima del “male oscuro”, di una certa fragilità che confessa anche a livello cinematografico, della sua umiltà e ricerca di autenticità che ne farà un agricoltore meticoloso nell’ultima parte della sua vita a coltivare l’uliveto calabro avuto in eredità dal padre; alla decodificazione della filmografia di De Seta con un’attenzione agli aspetti tecnici del montaggio, la cura delle immagini, la scelta di autori non professionisti perché sia resa la realtà non attraverso un’imitazione ma il vissuto emozionale autentico dei personaggi. E ancora, sullo sfondo l’analisi di un’Italia in trasformazione, il contesto complesso del cosiddetto neorealismo al quale forse fu attribuito anche quello che non lo era, fino alla visione e alla critica del cinema che cambia nel corso degli ultimi decenni. Colte le analisi comparate, mai pretenziose come quelle con Gilles Deleuze e Pier Paolo Pasolini, che io apprezzato più di altre conoscendo gli autori. Infine – lo ritengo il maggior pregio narrativo dell’opera – il viaggio in un modo diverso di raccontare la storia sociale. Quello che intendo dire è che ad un certo punto si è immersi nella vicenda, così almeno è successo a me, e si è meno preoccupati di leggervi la storia di un cineasta o del cinema italiano, quanto di ascoltare la storia narrata degli umiliati e offesi del Meridione come solo il cinema può fare. Blandi certo usa le parole ma solo per trascrivere le immagini.


Al libro è allegato un dvd contenente il film documentario "Detour De Seta" di Salvo Cuccia e contenuti extra una selezione di interventi e interviste di Vittorio De Seta, curate da Franco Blandi.


Franco Blandi è nato a Sant’Agata Militello, in provincia di Messina. Esperto di arti visive, fotografo, videomaker, documentarista e scrittore. Si laureato in Scienze dello Spettacolo e delle produzioni Multimediali (Fotografia, cinema, teatro e televisione). É inoltre laureato in Scienze dell'Educazione e della Formazione e specializzato in informatica presso l'Università della Calabria. É Direttore di un Centro di Formazione dove insegna materie informatiche, tecnologie multimediali, fotografia e video. E’ direttore artistico della rassegna “Nebrodi in corto Doc”, presidente dell'Associazione URIOS, culture, arti, solidarietà. E’ stato componente della direzione artistica dell'AIFF (Acquedolci Independent Film Festival). E’ direttore artistico di ZYZ – annuario fotografico contemporaneo. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni, ha curato come autore e regista film e documentari, e realizzato diverse mostre personali. Con Navarra Editore ha già pubblicato Appuntamento alla Goulette - Le assenze senza ritorno dei 150.000 emigrati italiani in Tunisi.

Vittorio De Seta
Il poeta della verità
Franco Blandi
Navarra Editore – Officine
Giugno 2016
20,00 euro






giovedì 14 luglio 2016

Presentazione a Sant'Agata di Militello

il 13 luglio 2016, alle ore 21, presso il Castello Gallego di Sant'Agata di Militello, nell'ambito della Rassegna NEBRODI CINEMA DOC, promossa dall'Assessorato alla Cultura del comune di Sant'Agata di Militello, si è svolta una serata dedicata a Vittorio De Seta. Il regista siciliano, ricordato per i suoi straordinari documentari degli anni ’50, è ritenuto il maestro dei documentaristi italiani. In tutti i suoi lavori Vittorio De Seta non ha mai perso di vista i diseredati, gli ultimi, facendo emergere la condizione di disagio ma anche la nobiltà della cultura popolare della quale quel mondo era intriso. 
Purtroppo l'opera di De Seta e il suo modo originale di intendere il cinema e la vita è poco conosciuto, specie dalle nuove generazioni. Per queste ragioni abbiamo pensato di organizzare una serata dedicata a Vittorio De Seta durante la quale saranno presentati in anteprima il libro “Vittorio De Seta il poeta della verità” di Franco Blandi edito da Navarra Editore e il Dvd allegato allo stesso libro, realizzato in collaborazione con la Filmoteca Regionale Siciliana, contenente il documentario “Dètour De Seta” di Salvo Cuccia.
All'iniziativa hanno preso parte l'autore del libro, il regista Salvo Cuccia e l'editore Ottavio Navarra.


Galleria Fotografica












domenica 10 luglio 2016

Articolo su Scomunicando.it

E’ stato da poco pubblicato dalla casa editrice Navarra, in collaborazione con la Filmoteca Regionale Siciliana, l’ultimo libro di Franco Blandi dal titolo “Vittorio De Seta. Il poeta della verità”. Il testo è stato presentato in anteprima a Palermo a “Una Marina di libri”, presso l’Orto Botanico.

Il 13 luglio 2016, alle ore 21, presso il Castello Gallego di Sant’Agata di Militello, nell’ambito della Rassegna NEBRODI CINEMA DOC, promossa dall’Assessorato alla Cultura del comune di Sant’Agata di Militello, si svolgerà una serata dedicata a Vittorio De Seta, durante la quale sarà presentato il libro e proiettato il documentario “Détour De Seta” di Salvo Cuccia. All’evento saranno presenti l’autore Franco Blandi, il regista palermitano Salvo Cuccia e l’editore Ottavio Navarra.

Vittorio De Seta è stato un regista e autore siciliano che ha dedicato tutta la sua opera e la sua vita alla documentazione della cultura popolare, del mondo degli ultimi, di quanti sono stati in ogni epoca colpevolmente dimenticati. La sua attività di regista e documentarista indipendente viene oggi riconosciuta e studiata in tutto il mondo. Purtroppo non in molti conoscono oggi i suoi film e ancora meno il suo modo di vedere il cinema e l’arte. Grazie a questo testo, che ripercorre tutta la carriera di De Seta, è possibile rintracciare l’essenza del suo pensiero, attraverso la stessa voce del regista che racconta senza reticenze il suo modo di documentare la realtà attraverso il cinema. Ad arricchire il testo c’è inoltre un dvd allegato, curato da Franco Blandi in collaborazione con la Filmoteca Regionale Siciliana, che contiene il documentario Détour De Seta di Salvo Cuccia e contributi extra con interviste a Vittorio De Seta.

"Siamo impegnati a divulgare non soltanto il contenuto del testo, ma anche l’opera di Vittorio De Seta attraverso eventi che riteniamo possano servire, specie alle nuove generazioni, a meglio comprendere le radici della cultura popolare, della quale noi tutti siamo figli, e a guardare alla società da un punto di vista diverso, attento anche a quei settori sociali spesso dimenticati."

http://www.scomunicando.it/notizie/franco-blandi-il-suo-libro-sul-regista-vittorio-de-seta-sara-presentato-a-s-agata-militello/